"LE PERSONE NON FANNO I VIAGGI, SONO I VIAGGI A FARE LE PERSONE" (John Steinbeck)

Parafrasando John Steinbeck (... tratto e interpretato dall'incipit del romanzo "Viaggio con Charley")
...........................................

COLLE DELLE FINESTRE in Vespa




Da Susa a Sestriere su strada bianca. (luglio 2005)

L’esaltante tappa del Giro d’Italia 2005 ha fatto scoprire una strada che è un autentico piccolo gioiello. La salita al Colle delle Finestre, che scavalcando il monte Orsiera collega la Valle di Susa con la Valle del Chisone è stata riasfaltata di fresco e sistemata nella sua parte sterrata proprio per consentire le migliori condizioni ai ciclisti della carovana rosa: doveroso quindi approfittarne per affontare questo suggestivo percorso.
Studiando l’itinerario sulla carta si scopre che c’è tutto un tracciato segnalato come "strada non asfaltata praticabile con difficoltà" che mantenendo l’alta via, dal Colle delle Finestre porta fino a Sestriere. La strada per un lungo tratto costeggia il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Dopo un’interminabile tappa di avvicinamento (225 km: Varese - Novara - Vercelli - Torino, tutti rigorosamente su strade ordinarie) la via comincia a farsi interessante quando si imbocca la Valle di Susa.
Arrivando da Torino si seguono le indicazioni per la "SS 25 - Susa" per passare poi all’altezza di Avigliana sulla "SS 24" che attraversando il pittoresco fondovalle conduce ugualmente a Susa lungo una strada magari un po’ meno diretta ma più divertente. Tenendosi appunto sulla "24" poco prima di arrivare a Susa si trova l’indicazione per svoltare a sinistra alla volta del Colle delle Finestre.
Superate poche case la salita si arrampica attraverso il fitto della boscaglia e si percorre con facilità e divertimento nonostante in diversi punti sia molto stretta. I tornanti si susseguono numerosi all’ombra della fitta vegetazione che purtroppo nel primo tratto impedisce di godere appieno della vista della vallata sottostante. Dopo una decina di chilometri l’asfalto finisce e inizia il tratto sterrato, che comunque è facilmente percorribile in quanto evidentemente rifatto molto di recente. Salendo di quota il bosco lascia spazio agli alpeggi e si può ammirare lo scenario dei monti circostanti immersi nella bucolica atmosfera resa ancor più vivida dalle placide mucche al pascolo. Vista dall’alto è impressionante vedere il tortuoso tracciato di questa strada d’alta quota. Dopo 8 chilometri di sterrato si raggiunge il Colle delle Finestre (2.176 mt). Dopo la sosta per mangiarmi un panino e per la foto di rito ho due alternative: scendere a Fenestrelle o tenere la destra e proseguire verso Sestriere. Per dovere di cronaca va detto che a questo punto un cartello segnala la chiusura della strada da maggio a ottobre, curiosamente nel periodo estivo e non in quello invernale. Visto che comunque qualche enduro e qualche fuoristrada si avviano decido di tentare.
Il fondo stradale è più sconnesso rispetto al tratto precedente. La strada non è troppo ripida ma nei tratti rettilinei posso quasi esclusivamente tirare la seconda, perchè mettendo la terza devo tenere una velocità eccessiva per questo fondo stradale. La Vespa tende a rimbalzare dove le cunette sono in rapida successione e aumentando la velocità bisogna viaggiare in piedi sulla pedana per ammortizzare i colpi. Il "traffico" è scarso. Incrocio qualche quad che mi saluta cordiale e mi guarda stupito. Avventurosi cittadini a bordo di SUV metallizzati che procedono timorosi a un’andatura imbarazzante sono costretti a darmi strada e a mangiare la mia polvere nel vero senso della parola. La polvere comunque non mi crea grossi problemi in quanto è dispersa abbastanza rapidamente dal leggero vento che soffia in quota.
Al Colle dell’Assietta ci sono una coppia in trial che si prestano a farmi una foto, ovviamente sbalorditi dal fatto che una Vespa si sia spinta fin lassù.
Il tratto successivo invita a "spalancare" il gas (... tenendo presente che si parla di spalancare il gas di una Vespa 125!). La strada tiene praticamente la cresta dello spartiacque e c’è quindi una buona visibilità che toglie la paura di un frontale con qualche altro veicolo che provenga in senso contrario.
Per ammirare il paesaggio nei tratti più spettacolari mi devo fermare perchè viaggiando non mi è possibile. La strada accidentata infatti richiede la massima attenzione e lo sguardo è fisso a pochi metri davanti alla ruota per evitare buche, pietre e avvallamenti che non perdonerebbero le mie piccole ruote da 10". Si passa nell’ordine dal Col di Lauson (2.497 mt), al Col Blegier (2.381 mt), transitando per quello che credo sia il punto più alto del tracciato, il Monte Ginevris (2.536 mt).
La strada continua e il fondo purtroppo e sempre più accidentato, forse perchè avvicinandosi a Sestriere la strada è più frequentata: la velocità quindi in questo tratto in discesa non può essere elevata come mi piacerebbe. La strada è attraversata da profondi solchi trasversali scavati probabilmente dall’acqua piovana e prendendone uno a velocità eccessiva ho rischiato veramente che la Vespa mi scappasse via da sotto il sedere. Sull’esterno dei tornanti c’e un consistente strato di polvere e sabbia nel quale le ruote affondano e cerco quindi di tenermi il più possibile all’interno riducendo la velocità. Dopo essere passati dal Col Bourget (2.229 mt) e dal Col Basser (2.424 mt) si scende passando sotto i piloni della funivia, raggiungendo la stazione di valle, dove lo sterrato finisce. In totale ho percorso 46 chilometri di strada bianca partendo dalla salita per il Finestre a qui, in poco meno di due ore e mezza, comprese le varie soste per le foto e per gustare il panorama veramente spettacolare.
Dopo pochi chilometri incrocio la SS n.23 che attraversando la Valle del Chisone mi riporta verso casa (Sestriere - Pinerolo - Torino, tenendo il Po alla mia sinistra scavalcandolo a Crescentino, dove un meraviglioso tramonto saluta questa giornata spettacolare. Da li ancora Vercelli - Novara - Varese) per un tappa di rientro di 260 chilometri.



Questo è stato sicuramente uno dei più bei tragitti che ho percorso negli ultimi tempi, soprattutto per uno stordito come me che nonostante viaggi in Vespa ha una particolare predilezione per gli sterrati. Mi auguro che queste righe facciano venire voglia a qualcuno di lasciare le tranquille strade asfaltate per provare per una volta qualcosa di diverso. Un’ultima annotazione: come dicevo la strada è ufficialmente chiusa al traffico in questo periodo. Non so a quanto ammonti l’ammenda in caso si venga fermati, ma comunque vale sicuramente la pena di provarci e di pagare l’eventuale contravvenzione. A mio avviso è un vero peccato che certi autentici gioielli vengano preclusi a un’utenza motorizzata ma che comunque deve comportarsi in modo responsabile, senza uscire dalla strada, come purtroppo ho visto fare ad alcuni in fuoristrada.